Coma di mezza età: il viaggio nel rimpianto di Gabardini e Leonardi

Quattro attori ballano al ritmo di musica rock, con l’intento di festeggiare i 50 anni di Walter (Walter Leonardi, perché qui i personaggi hanno gli stessi nomi degli attori), individuo mediocre e ordinario, intrappolato nello stesso lavoro da più di 30 anni, single, senza figli e senza prospettive per il futuro.
Lo spettacolo ideato da Leonardi e Carlo G. Gabardini, è stato ospitato nella location dell’ex chiesa di Sant’Andrea per il festival I Teatri del Sacro. Coma Quando Fiori Piove ci trascina nella realtà comune di un uomo in piena crisi di mezza età, fatta di riflessioni banali sulla caducità della vita e sullo scorrere inesorabile del tempo. I discorsi scialbi che gli amici scambiano in salotto, dopo aver ascoltato il ridicolo desiderio pronunciato dal protagonista davanti alla candelina della torta (rovesciata sul pavimento), fanno apparire i quattro personaggi della borghesia milanese terribilmente vuoti. L’elenco degli aforismi di Baudelaire, Che Guevara, Dalai Lama e De André è immagine di una classe sociale media, radical-chic, attaccata alle apparenze, che si ritrova a riflettere con superficialità su ogni argomento. La frivola idea di sovvertire la monotonia della vita cambiando la disposizione dell’arredamento manda il protagonista in coma, colpito alla testa dai bonghi (simbolo della sua perduta giovinezza) riposti sullo scaffale della libreria. È percepibile il salto indietro negli anni ‘80, dettato dal cambio d’abito e dal motivetto improvvisato dai suoi tre amici al suono di triangolo, chitarra e güiro (strumento etnico a percussione). Nello stato di morte apparente Walter rivive i momenti più significativi della sua vita passata, accompagnato nell’immaginario viaggio in auto da un personaggio d’eccezione, Dio (Flavio Pirini). Nello scambio di battute col passeggero, costruito su una comicità scontata e a tratti noiosa, Walter si rivela ancora una volta insoddisfatto e inconcludente. È consapevole di non essersi mai messo in gioco, nel lavoro come in amore, e in questo viaggio Dio gli concede la possibilità di vivere esperienze che non sono mai accadute. Il colloquio con la defunta madre (nell’interpretazione significativa di Paola Tintinelli) è forse la scena più efficace del percorso onirico, guidata dalla proverbiale saggezza popolare dell’anziana donna: «Una volta non c’era tutto questo attaccamento alla vita, ai figli. Una volta quando ti moriva un figlio era normale. Quando era più facile morire, era più facile vivere!». Un enorme lenzuolo bianco copre la scena e, cadendo, ci fa tornare al tempo reale della storia; Flavio domanda: «Hai visto la luce?». Il protagonista compie 51 anni, la scena si ripropone identica a quella iniziale. «Sbagliamo a farci troppe domande su cosa fare – dichiara Walter dopo aver spento la candelina della torta – è più importante fare!».

Claudio Capponi

Questo articolo è da considerarsi come esercitazione su materiali di lavoro. Frutto del laboratorio di critica teatrale condotto da Andrea Pocosgnich per Teatro e Critica  all’interno del festival I Teatri del Sacro 2017

Coma quando fiori piove
di Walter Leonardi e Carlo G. Gabardini
con Walter Leonardi, Flavio Pirini, Alice Redini, Paola Tintinelli
produzione Buster, I Teatri del Sacro, La Corte Ospitale,

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